…. un osservatore speciale.

Quando si sta sui set, fotografici o cinematografici, c'è sempre qualche contrattempo o accadimento particolare, insolito. Questo racconto descrive una situazione del genere, molto simpatica, di un osservatore speciale.

Ogni tanto capita di essere contattata per far parte di un team per la realizzazione di un redazionale e cosi fu questa volta, di qualche anno fà, dove andammo a scattare in costiera.

Il progetto era la realizzazione di più redazionali, infatti rimanemmo nella zona tra Amalfi e Sorrento per 3 giorni.

Quando si realizzano redazionali per siti wedding, si propongono vari soggetti e progetti, cosi da garantirsi l’approvazione e quindi la pubblicazione. Nello specifico, furono realizzati un boudoir al Grand Hotel Cocumella di Sorrento, più altri scatti nel parco, per la mis en place e una proposta di torta. Invece a Ravello, facemmo degli scatti in stile matrimonio anni ’50, più altri scatti realizzati tra Villa Maria e Villa Cimbrone, sempre in stile molto romantico. Ma torniamo al set al Grand Hotel Cocumella di Sorrento.

Appena si varca il cancello, ci si trova davanti un lungo e dritto viale che porta alla terrazza, che ha la classica balaustra in pietra bianca ed  è a strapiombo sul mare. Il viale taglia un grande giardino, dove da un lato si trova la piscina, realizzata su un piano sopraelevato, rispetto al vialetto e  riparata da sguardi indiscreti. Dal lato opposto, invece, ci sono dei piccoli angoli con tavoli, sedie e panchine, ideali per la lettura o una conversazione all’ombra degli alberi. Più ci si avvicina alla balaustra e più si dirada la vegetazione, per lasciare il posto ad ampi spazi appositi, finemente arredati, per godersi il mare, il panorama e la brezza marina.

Quando arrivammo, io e il resto del team, salimmo in camera per organizzare gli scatti per il boudoir, che realizzammo in una fantastica suite. Anche perchè faceva molto caldo e la luce era molto forte, così si decise di lavorare prima in interno e poi nel pomeriggio in esterna, anche per ottenere splendide foto al tramonto. E’ particolarmente emozionante vedere il tramonto del sole da quella splendida terrazza.

Fatta la preparazione della modella, organizzato tutto il lavoro da dover fare, iniziò il lavoro. Dopo qualche ora facemmo una veloce pausa pranzo per poi riprendere il lavoro in esterna.

Continuammo a scattare con la modella in esterna, lungo il viale, nei pressi della piscina e sulle panchine delle mini radure che c’erano lungo il viale. Oltre al boudoir e alla modella in abito da sposa, servivano anche foto della mise en place, così  aiutate dai camerieri fu preparato un tavolo ad hoc per l’occasione. La wedding aveva portato anche una torta, con pochissima panna di guarnizione, com’è nelle tendenze moda per la wedding cake degli ultimi anni, che però aveva una scritta metallica  in tema.

Per le tante ore che la torta era stata fuori dal frigorifero, ovviamente non era più commestibile ( o almeno noi  preferimmo non correre il rischio), ma faceva il suo effetto scenico certamente, così da poterla utilizzare.

Portammo tutto l’occorrente che serviva per gli scatti. Avevamo un tavolo ” di servizio” dove poter poggiare le cose che servivano e che di volta in volta venivano spostate e cambiate, sul tavolo della mise en place da scattare, così da creare abbinamenti diversi, ma sempre molto chic, tra piatti, bicchieri, posate e soprattutto l’effetto scenico sul tavolo, perchè anche l’occhio vuole la sua parte.

Nel fare questi spostamenti la torta fu appoggiata su un altro tavolo ancora, poco lontano e sistemata in maniera tale da avere il giusto risalto, sia sul tavolo che per l’angolo scelto. Esattamente era molto vicino alla balaustra, cosi da avere uno sfondo favoloso come quello del sole che tramonta nel mare.

La balaustra aveva un’ampia profondità di appoggio, quasi come un davanzale e si vedevano volare gabbiani nelle vicinanze, che volteggiavano liberi.

Si stava facendo tardi, bisognava accelerare altrimenti si perdeva il momento del tramonto, che non dura tantissimo ma solo pochi minuti, così eravamo tutte prese e concentrate dagli scatti da realizzare per la mise en place, dimenticando quasi la torta, che comunque era poco distante, ma tanto era lì, cosa volevi accadesse….

Fino a quando non cominciammo a sentire il garrito dei gabbiani più forte e soprattutto vicino. Avevano cominciato a fare giri di “ricognizione” più bassi e molto vicino al tavolo.

Cominciò così un alternarsi di andirivieni, tra il tavolo della mise en place e quello della torta, che sembrava quasi un derby su chi dovesse vincere la partita, per allontanare i gabbiani, che intanto diventavano sempre più audaci e temerari. Infatti, se le prime volte, al nostro avvicinarci, loro scappavano, poi cominciarono a restare lì fermi, ti guardavano anche, quasi a sfidarti, ma non accennavano a voler demordere dall’intento.

Perchè s’era capito…. volevano la torta!

Alla fine, mentre su un tavolo si realizzavano gli ultimi scatti, su quello della torta c’era una guardiana per non farla toccare, altrimenti addio foto. Cercammo di velocizzare il tutto, perchè la loro presenza era diventata inquietante e molto attenta ad ogni nostro movimento, pronti all’assalto. Mi ricordavano tanto la scena di un film, dove attaccavano appunto per mangiare e la cosa mi creava non poca ansia.

Finita la sequenza per la mise en place, passammo a scattare la modella, vicino la balaustra con lo sfondo del mare e del tramonto, sempre supervisionati dai gabbiani che ormai restavano lì, sulla balaustra, che ci guardavano con attenzione. Finalmente arrivò anche il momento della torta. Fu spostato il tavolo, sistemato meglio in un piccolo posticino, vicino ad una siepe ma anche alla balaustra….. e loro (i gabbiani) sempre lì.

Probabilmente, erano abituati a recuperare dei pasti dagli ospiti dell’albergo, perchè l’insistenza era davvero eccessiva e denotava un certo modus operandi. Forse erano abituati a rubacchiare qualcosa, appena i clienti lasciavano il tavolo, chissà!

Certamente la torta era bella e anche buona, se non fosse stato che non era più commestibile dato il caldo, ma non potevamo lasciarla lì, nè lasciarla per i gabbiani. Così finiti gli scatti, cominciammo a recuperare le cose e ad avviarci verso la struttura, facendo anche più di un viaggio. Nel mentre noi facevamo tutto questo, un gabbiano si avvicinò in maniera pericolosa e ardita al tavolo, tanto che facemmo uno scatto veloce di corsa per evitare che “attaccasse” la torta, altrimenti, dopo una giornata di lavoro bella piena, ci sarebbe toccato anche pulire. Lui fù più veloce di noi e dopo tanta attesa, una bella beccata riuscì a darla.

La fortuna arride agli audaci? Chissà… lui certamente fu premiato per la pazienza e costanza con un pasto dolcissimo di crema al burro.